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MARIO DAVICO:

GLI ANNI DEL PREMIO LISSONE

 

28 settembre - 24 novembre 2019

 INAUGURAZIONE: sabato 28 settembre ore 18.30


 INGRESSO LIBERO

 
 

Più di sessant'anni or sono il Premio Lissone annoverava Mario Davico [Torino, 1920-2010] tra le rappresentanze artistiche del vivo panorama della pittura italiana. L'occasione di questo suo ritorno nella cittadina briantea, tutt'altro che un nostalgico tributo, ambisce a offrire un focus sulla ricerca che l'artista ha sviluppato lungo un decennio di attività, periodo che si è voluto contestuale alla sua partecipazione alla manifestazione lissonese.

 

Sviluppata in contiguità con la Collezione storica del MAC, la retrospettiva consta di una dozzina di opere che pongono al centro del percorso di visita i dipinti Visione, La riva silenziosa n. 1 e Fantôme, opere che l'artista ha presentato nelle tre edizioni del Premio Lissone succedutesi a cadenza biennale dal 1953 al 1957. La selezione delle altre opere in mostra accompagna e documenta le complessità linguistico-formali che nell'arco degli anni scandiscono la produzione dell'artista, fino allo scorcio degli anni Sessanta, permettendo al visitatore di leggere il fervido processo creativo che lo ha portato alla piena maturità espressiva.

 

Nella decade degli anni '50, Davico è presenza di spicco in vari Premi d'arte, tra cui il "Golfo di La Spezia", il "Fiorino" di Firenze e il "Michetti" di Francavilla al Mare. Non meno importante è la sua adesione alle esposizioni dell'Art Club e a diverse edizioni della rassegna Peintres d'aujourd'hui France-Italia di Torino, reputazione che viene consolidandosi con l'invito a ben quattro Biennali di Venezia.

 

Davico appartiene alla generazione di artisti formatasi in seno alla cultura astratta e concreta, a testimoniare la purezza etica di un linguaggio che ha inteso l'arte come esperienza totalizzante, se non addirittura "monacale". Nella pittura di Davico il rigore è la nota essenziale da cui deriva la tendenza a una spontanea lucidità e chiarezza.

 

Superato lo schematismo geometrico della fase iniziale e delle susseguenti strutturazioni meccanicistiche di reminiscenza gotica, l'immagine si rivela a Davico come possibilità di una forma libera e inebriante che, allignando nello spazio, viene rafforzata con margini sempre più netti e decisi, sia per incidenza del segno, sia per l'uso di campiture che partecipano alla vibrazione atmosferica del supporto.

 

L'evoluzione successiva si manifesta attraverso una linea che procede - esile ma alquanto tenace - in essenziali arabeschi, a individuare un percorso della sensibilità e dell'intelletto, cui corrisponde un raffinato eppur frugale accordo di colori che vanno arricchendosi per gradazioni di luminosità dei toni.

 

A pochi anni di distanza dalla sua ultima partecipazione alla Biennale di Venezia, Davico decide di restare in disparte rispetto alla scena artistica, inizia così a disertare con sistematicità le esposizioni personali e quelle collettive (alla fine degli anni Settanta tornerà a riproporsi in modo saltuario all'attenzione dei critici e del pubblico, ma sempre con estrema parsimonia). La sua inflessibilità caratteriale, di "temperamento cautissimo", denota infatti un atteggiamento perentorio, di rivendicazione della propria identità. Una scelta radicale che l'artista impone a sé e agli altri, e a cui resterà fedele fino alla fine.

 

Appartatosi nel proprio studio, Mario Davico continua a dipingere ma si tiene lontano da occhi indiscreti. Per lui la pittura è l'unica a contare veramente, oltre ogni circostanza. Assecondando quella sua naturale propensione a una dimensione intima e privata, le opere esposte al MAC di Lissone rimandano a un universo spaziale/mentale che l'artista ha voluto circoscrivere in una parabola di proverbiale intensità e rarità.

 

Mario Davico: Gli anni del Premio Lissone

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Mario Davico, Visione - VIII Premio Lissone, 1953
Mario Davico, Visione, 1953, olio e tempera su tela, 100 x 60 cm - VIII Premio Lissone, 1953
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Info

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Viale Elisa Ancona, 6   20851 Lissone - MB
museo@comune.lissone.mb.it
tel. 039 7397368 - 039 2145174

Orari
  • Mercoledì e Venerdì h10-13
  • Giovedì h16-23
  • Sabato e Domenica h10-12 / 15-19
 

 
Ultima Modifica: 31/10/2022