Nel 1920 nasce in Russia da famiglia ebraica Isaac Asimov, scrittore prolifico naturalizzato statunitense che contribuì a nobilitare il romanzo di fantascienza, tradizionalmente attribuito alla narrativa di consumo. Asimov è stato anche uno scienziato brillante e un ottimo divulgatore scientifico. A lui dobbiamo le tre leggi della robotica, ancora oggi fondamentali per gli studi sull'intelligenza artificiale.
di M.Bucchi e G. De Amicis
Corriere della Sera, 29 dicembre 2019
Maggio 1947. Un giovane Isaac Asimov sta tentando di finire la tesi di dottorato in Chimica nei laboratori della Columbia University. A preoccupare il candidato non è tanto la sostanza del lavoro, quanto la forma. Dal 1939 - all'età di 19 anni, essendo nato il 2 gennaio 1920, esattamente cent'anni fa - Asimov ha iniziato infatti a pubblicare racconti di fantascienza, la sua grande passione fin da quando da bambino poteva leggere liberamente le riviste nell'emporio-edicola del padre. Ma la scrittura a cui si è ormai abituato con quei racconti è chiara e lineare, ben distante dallo «stile estremamente turgido richiesto a una dissertazione accademica» e il lavoro procede a rilento. Durante gli esperimenti per la tesi, Asimov deve ripetutamente sciogliere in acqua dei cristalli di catecolo, una sostanza particolarmente solubile. «Pareva che si sciogliesse senza nemmeno penetrare la superficie dell'acqua». Una mattina, di fronte a quell'immagine, l'aspirante scrittore di fantascienza e l'aspirante ricercatore si ritrovano. Isaac immagina infatti una molecola tanto solubile da sciogliersi addirittura prima di toccare l'acqua. Così, anche per allentare la tensione della tesi, si mette a scrivere un articolo scientifico con tutti i crismi del genere: dati, grafici, bibliografia [...]. Un articolo formalmente impeccabile ma il cui oggetto (la «tiotimolina») è inventato di sana pianta.
di Crocifisso Dentello
Il Fatto Quotidiano, 27 Dicembre 2019
[...] Sull'opera di Asimov si sono appuntati rilievi severi, tutti centrati a ridimensionare una supposta qualità dello stile. Il punto è che l'intrattenimento per essere tale deve pagare pedaggio all'accessibilità. Il valore, perché di valore si tratta, è piuttosto ciò che l'autore è riuscito a seminare nell'immaginario del '900. I suoi testi di fantascienza ("narrativa di pensiero e di sogno" per dirla con Lethem) hanno prefigurato e raccontato la spinta tecnocratica che stava trasformando il mondo e di cui oggi sperimentiamo l'intuizione profetica. Quando nel 1950 pubblica il suo primo romanzo, Paria dei cieli, già si snodano diversi temi ricorrenti nella sua narrativa: i viaggi nel tempo, l'incubo radioattivo, la telepatia [...] Asimov è un'icona della fantascienza soprattutto perché fu tra i primi a puntare sulla plausibilità scientifica delle sue storie. Dotato di un quoziente intellettivo da primato, la sua abilità di divulgatore ha ispirato per esempio il nostro Piero Angela che dal suo lavoro ha tratto materiale per le sue trasmissioni tv. La centralità di Asimov è stata peraltro eternata con un asteroide e un cratere di Marte battezzati col suo nome.
di Stella Tortora
Focus Junior, 21 gennaio 2020
Nei libri di Asimov, tutti i robot venivano progettati per obbedire a tre leggi: primo, non far male agli esseri umani; secondo, obbedire agli ordini; terzo, proteggere sé stessi. La realtà invece è un po' diversa e ce l'ha spiegata Antonio Chella, professore di ingegneria robotica dell'università di Palermo. «Per far funzionare i robot gli ingegneri usano reti neurali artificiali, ovvero algoritmi che simulano il funzionamento del cervello umano. I robot ricevono moltissimi esempi di un'azione e, dopo un po', imparano a ripeterla»
di Pietro Minto
Corriere della Sera, 3 luglio 2016
Da tempo Google sta sperimentando le intelligenze artificiali in una sezione dell'azienda chiamata Google Brain. I rischi sono noti ai lettori di fantascienza: coscienze elettroniche che si ribellano, sfuggono al controllo e uccidono umani. Isaac Asimov, negli anni Quaranta, stilò le tre leggi della robotica per dare fondamenta alle relazioni tra noi e le macchine. Prima: «Un robot non può recar danno a un essere umano». Seconda: «Deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla prima legge». Infine: «Deve proteggere la propria esistenza, a meno che l'autodifesa non contrasti con le prime due leggi». A distanza di settant'anni, Google sta riscrivendo le leggi sulla base dei suoi esperimenti.
In un romanzo pubblicato nel 2019 dal titolo Macchine come me e persone come voi, Ian McEwan si addentra nelle questioni sollevate dall'uso dell'intelligenza artificiale immaginando la vendita di alcuni androidi da compagnia.
Il romanzo è disponibile nel catalogo Brianzabiblioteche
Intervistato a Mantova da Francesca Bussi in occasione del Festivaletteratura dello scorso anno, Ian McEwan così si è espresso sulle leggi della robotica di Asimov: "Sono buoni principi di base, ma di sessant'anni fa: dobbiamo raffinarle, avere idee più dettagliate su come includere nelle nostre vite l'intelligenza artificiale. Che va umanizzata, così da aumentare le nostre potenzialità. Ora si parla solo di usarla per sostituire le attività umane, e non è il modo giusto di vedere la questione".
A dicembre dello scorso anno, Milano ha ospitato presso il Bicocca Village 'La città dei robot', una mostra interattiva per bambini e ragazzi interamente dedicata all'intelligenza artificiale e alla robotica.
Sui temi dell'intelligenza artificiale ti consigliamo le seguenti risorse, disponibili nel catalogo di Brianzabiblioteche:
Fatti non foste a viver come robot
Crescita, lavoro, sostenibilità: sopravvivere alla rivoluzione tecnologica
Marco Magnani, UTET, 2020
Disponibile nel catalogo di Brianzabiblioteche
La rivolta delle macchine
Che cos'è la singolarità tecnologica e quanto presto arriverà
Murray Shanahan, LUISS Univerity Press, 2018
Disponibile nel catalogo di Brianzabiblioteche