« Agorà in libertà » , « Tamam » e «Una linea è un punto che è andato a fare una passeggiata»: sono questi, elencati in rigoroso ordine alfabetico di "motto" e non per graduatoria di merito, i tre progetti finalisti del Concorso di idee per la riqualificazione urbana del Centro storico e di Piazza Libertà.
La fase partecipativa per la riqualificazione urbana del Centro storico e di Piazza Libertà entra nella sua fase decisiva. La Commissione tecnica nella serata di ieri, venerdì 17 maggio, ha svelato i tre progetti finalisti che concorreranno per la vittoria finale.
Con la presentazione ufficiale alla cittadinanza attraverso planimetrie, rendering e spiegazioni tecniche, sono ufficiali i progetti finalisti che concorreranno alla vittoria finale.
La Commissione tecnica ha presentato le proposte, dando il via alla Campagna di promozione che fino al 22 giugno darà ai lissonesi con almeno 16 anni compiuti e ai titolari di attività commerciale in città di indicare il progetto preferito.
Complessivamente hanno concorso 15 progetti: 2 progetti sono stati esclusi perché privi dell'anonimato richiesto, 2 progetti sono stati esclusi in quanto pervenuti oltre i limiti temporali stabiliti.
«È doveroso ringraziare tutti i cittadini, i professionisti e gli uffici comunali per quanto finora fatto - ha dichiarato il sindaco Concettina Monguzzi - la partecipazione e l'entusiasmo suscitati dal Concorso di idee sono stati davvero rilevanti, emblema dell'attesa verso questa seconda fase consultiva. Sono sicura che questa seconda fase che per un mese darà ai cittadini la possibilità di esprimersi confermerà la vivacità e la voglia di partecipazione attiva della nostra città».
Il giudizio dei componenti della Commissione giudicatrice ha messo in evidenza punti forti e criticità di ciascun progetto, elementi che consentiranno alla cittadinanza di esprimersi con ulteriore consapevolezza e valutando potenzialità positive e negative delle proposte finaliste.
Da lunedì 20 maggio a sabato 22 giugno si apre quindi la fase partecipativa, step fondamentale per decretare la classifica finale: sarà possibile da parte della cittadinanza lissonese esprimere la propria preferenza che concorrerà - insieme al giudizio della Commissione tecnica - a decretare la classifica finale.
Come fare? Le modalità partecipative sono molto semplici. Presso l'atrio del Palazzo Comunale, saranno esposti i tre progetti finalisti (fra i quali scegliere) oltre a tutti i progetti sottoposti al giudizio della Commissione ed oggetto di valutazione (ma esclusi dalla fase partecipativa in quanto classificatisi dal quarto posto in poi), compresi i 4 progetti esclusi dalla valutazione della Commissione.
Gli orari di apertura della mostra - e di conseguenza la possibilità di voto - coincideranno con l'apertura al pubblico dell'URP - Sportello per il cittadino: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.30, il lunedì e il mercoledìanche nel pomeriggio dalle 14.30 alle 18, il sabato dalle 8.30 alle 11.30.
Avranno la possibilità di esprimere la propria preferenza i cittadini lissonesi maggiori di 16 anni e i titolari di attività commerciali sul territorio comunale.
A ciascuno degli aventi diritto, previa consegna di un documento di identità o di un'auto-certificazione circa la titolarità di un'attività commerciale sul territorio di Lissone, sarà consegnata una scheda con la possibilità di scegliere uno dei tre progetti "in gara" che sarà poi riposta in un'urna dedicata.
Anche la fase di votazione sarà intuitiva: la scheda riporterà i "motti" dei progetti finalisti e sarà sufficiente barrare il quadrato associato per indicare la propria preferenza. È possibile scegliere un solo progetto: in caso di ulteriori segni, la scheda sarà ritenuta non valida.
I rendering dei progetti finalisti, oltre che nella Mostra, saranno visionabili anche sul sito internet del Comune di Lissone.
Di seguito si riporta il giudizio della Commissione tecnica per ciascuno dei progetti finalisti, oltre all'indicazione dei professionisti che lo hanno sviluppato. Come previsto dal Regolamento, da venerdì sera è stato anche tolto l'anonimato riferito ai singoli progetti in gara.
Arch. Stefano Moscatelli di Cantù (CO) con arch. Giorgio Arosio, arch. Alessio Brambilla, arch. Barbara Cavalieri e arch. Matteo Moscatelli (collab. Martina Balzoni, Giorgia Galli e Andrea Mancini).
"Il progetto ha risposto in modo adeguato agli obiettivi del concorso e risulta coerente tra il livello architettonico e quello urbanistico, dimostrando una lettura sensibile e attenta del contesto. La riorganizzazione degli spazi della piazza e la definizione di una gerarchia che tiene adeguato conto delle presenze monumentali significative gli attribuisce un'identità coerente con l'insieme permettendone il dialogo. Dimostra attenzione al miglioramento degli spazi limitrofi non risolti in comunicazione con piazza Libertà. Dagli schemi di polifunzionalità si evince inoltre lo studio svolto sul tema della flessibilità di utilizzo che appare convincente. Pare appropriata la lettura interpretativa in termini di strategia e di inserimento nel contesto urbano e si segnalano la chiarezza espositiva, la gradevolezza e la qualità grafica della presentazione del progetto. Quali criticità si segnalano la necessità di una valutazione attenta dell'equilibrio tra essenze arboree e materiali utilizzati e dell'approfondimento degli aspetti di manutenibilità e conservazione dei materiali. Si ritiene inoltre opportuno alleggerire e ridimensionare il pergolato che rischia di apparire in dialogo didascalico rispetto all'architettura di Terragni".
SBG Architetti (arch. Sergio Gianoli) di Milano (collab. Ivano Fiamma e Margarita Petrova).
Il progetto in esame risponde agli obiettivi del concorso recuperando poeticamente la memoria dell'antica chiesa dei SS. Pietro e Paolo, restituendo alla comunità un tassello della propria storia che viene idealmente posto in dialogo, finora mancato, con Palazzo Terragni e riuscendo a dimostrare un'immagine architettonica fortemente simbolica ed evocativa. Il tema della polifunzionalità è presente pur essendo lo spazio centrale molto caratterizzato e la scelta progettuale garantisce una notevole flessibilità nell'uso oltre a dare un carattere riconoscibile alla piazza. Riesce in questo modo a fondere l'elemento architettonico, funzionale, storico e simbolico in un luogo - agorà. Quali criticità si segnalano la necessità di un maggior approfondimento dell'analisi del contesto urbano e della relazione fra la piazza e gli altri spazi pubblici e percorsi. Va inoltre approfondita la fattibilità tecnica dello spazio ribassato rispetto al piano della piazza, relativamente alle interferenze con gli elementi strutturali del parcheggio interrato sottostante e a eventuali preesistenze archeologiche".
S.B. Arch - Studio Bargone (arch. Federico Bargone) di Roma-Foligno (PG), con arch. Francesco Bartolucci, arch. Enrico Auletta, arch. Gianluca Pelizzi.
Il progetto risponde agli obiettivi dimostrando un'attenta riflessione sul sistema policentrico degli spazi pubblici del centro storico di Lissone e sulla possibilità di renderli riconoscibili attraverso un disegno architettonico e materico unitario su scala urbana. La soluzione proposta si concretizza inoltre in una forte caratterizzazione del progetto della piazza centrale, valorizzando al contempo la correlazione con gli ambiti esterni. Quali criticità si segnalano l'elemento architettonico del podio, che così come proposto - rialzato e in aderenza con il basamento del palazzo Terragni - costituisce un elemento di criticità non coerente rispetto all'impianto originario dell'edificio razionalista e necessiterebbe di una soluzione alternativa. Gli elementi di illuminazione pubblica proposti risultano inoltre molto impattanti per cui se ne propone il ridimensionamento, oltre che di valutare la fattibilità tecnico-impiantistica rispetto alle strutture esistenti".
Lissone, 18 maggio 2019