Incrementare il fondo straordinario di 65 milioni sin qui destinati a coprire i costi fissi della forzata chiusura dei servizi educativi e delle scuole dell'infanzia paritarie, per poi prevedere ulteriori risorse economiche per garantire la ripresa dell'attività nel prossimo anno scolastico.
E' questo l'appello che, da Lissone, nelle scorse ore è stato rivolto al presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, e al Ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina.
A promuoverlo il sindaco di Lissone, Concettina Monguzzi, sostenuta da altri 23 sindaci della Provincia di Monza e della Brianza. L'appello è stato sottoscritto dai primi cittadini di Agrate Brianza, Arcore, Barlassina, Bellusco, Bernareggio, Brugherio, Carnate, Caponago, Cavenago, Cesano Maderno, Desio, Macherio, Muggiò, Nova Milanese, Ornago, Ronco Briantino, Seregno, Sulbiate, Triuggio, Usmate Velate, Vedano al Lambro, Verano Brianza, e Villasanta.
Nella lettera i sindaci esprimono all'unanimità la forte preoccupazione "per il futuro delle scuole paritarie dell'infanzia e primarie, considerate le crescenti criticità economiche con le quali hanno già dovuto confrontarsi in questo periodo emergenziale", ribadendo l'imprescindibile presenza degli istituti sul territorio "che hanno permesso di integrare l'offerta formativa, rendendola accessibile alle famiglie e valorizzando competenze ed eccellenze territoriali, oltre a garantire un numero di posti adeguato alle esigenze di ogni specifica collettività".
"Per le scuole paritarie, le entrate per il pareggio di bilancio sono costituite delle rette delle famiglie - aggiungono i Sindaci nella lettera - Introiti che, al momento, sono sospesi considerata la forzata chiusura delle scuole e la sospensione delle lezioni. Non solo: numerose scuole paritarie si sono attivate per rimborsare rette scolastiche relative al mese di marzo, attuando un gesto di forte vicinanza alle famiglie ma rendendo, nei fatti, ancor più precaria la loro stessa sostenibilità finanziaria".
I Sindaci si rivolgono al presidente Conte e al Ministro Azzolina "perché i Comuni hanno erogato, persino in anticipo sui tempi originariamente programmati, i contributi spettanti ai plessi, dimostrando concretamente l'importanza che le Amministrazioni riconoscono a tali istituti. Ma l'impossibilità di introitare le rette delle famiglie pone un punto interrogativo sul futuro dell'offerta formativa paritaria, un pericolo che potrebbe compromettere il diritto all'istruzione che vogliamo assicurare ad ogni bambino. Questa perdita comprometterebbe, a livello locale, l'equilibrio dei percorsi formativi che consentono ai nostri ragazzi di poter scegliere metodologie di insegnamento e formatori, sentendosi insieme con le loro famiglie davvero protagonisti nel cammino dell'istruzione".
"Le scuole paritarie sono ricche di storia, sono state volute fortemente dalle famiglie nel corso degli anni, e sono costantemente supportate dagli Enti locali attraverso convenzioni con i Comuni che ben ne comprendono l'utilità ed il valore - concludono i Sindaci - al Parlamento chiediamo che il supporto economico necessario a garantire la funzionalità economica delle scuole paritarie non venga esclusivamente demandato ai Comuni. Occorre intervenire con ulteriori integrazioni per tutelare posti di lavoro dal momento che la Cassa integrazione del corpo docente è scaduta lo scorso 31 maggio, con le inevitabili conseguenze per i bilanci di chi dal mese di marzo è soggetto a una consistente riduzione dello stipendio. Occorre intervenire per tutelare il diritto alla scuola delle nostre giovani generazioni".
Lissone, 8 giugno 2020