Capolavoro della maturità musicale mozartiana, scritto nel 1786 all'età di 30 anni, l'adagio del concerto K 488 raggiunge uno dei massimi vertici espressivi di tutta la storia della musica occidentale. Mozart aveva il genio assoluto della creazione melodica, i suoi temi strumentali e vocali rimangono scolpiti nella memoria in maniera indelebile. Tutto il concerto, nella sua interezza, è un autentico capolavoro, ma è nell'adagio centrale che emerge maggiormente quella vena malinconica che
spesso offusca la leggerezza, la serenità e il candore che caratterizzano la scrittura musicale mozartiana e rimarca l'inquietudine profonda nascosta nell'anima del genio salisburghese e che andrà sempre più ad emergere negli ultimi anni della sua vita e delle sue opere.