Momenti e Stagioni

Il MAC di Lissone festeggia il compleanno di Samuele Villa (classe 1938) che quest'anno entra nel novero degli ottuagenari. Nella prima metà degli anni Sessanta, Villa inizia a specializzarsi in edizioni d'arte, professione che continuerà a svolgere fino al 2005, anno in cui cessa l'attività della stamperia Visam da lui fondata a Muggiò. Per quarant'anni ha condiviso con passione la sua perizia serigrafica con alcuni dei principali protagonisti dell'arte internazionale, in particolare con i pittori concretisti e gli artisti cinetici che si dividevano tra le due sponde dell'oceano Atlantico.

Quaranta sono anche gli anni trascorsi dalla scomparsa di Antonio Calderara (1903-1978), artista con cui Villa ha intrattenuto rapporti di lavoro, stima e amicizia. Tra le numerose opere da loro realizzate, il MAC ha deciso di riproporre tre cartelle serigrafiche che comprendono "Le quattro stagioni - omaggio a Antonio Vivaldi" del 1975; dell'anno dopo è la cartella Momenti , seguita nel 1978 da Momenti numero 2 , ciascuna delle quali si compone di quindici serigrafie (che il colophon tiene a precisare essere state «realizzate a Muggiò sui tavoli di Samuele Villa»).

Le cartelle offrono una selezione puntuale dei vari periodi e cicli pittorici di Calderara, passando da una figurazione lirica a un'astrazione rarefatta, pervasa da una luce purissima. Tre serie complete, da intendersi come altrettanti compendi dell'artista, capaci di sorprenderci ancor oggi per il loro rigore compositivo, così come per la loro qualità di stampa. Sorprende vieppiù il fatto che l'aura delle opere - quasi a voler smentire l'assunto di Walter Benjamin sulla riproducibilità tecnica dell'arte - non venga mai meno, riuscendo semmai a preservarla e talvolta ad enfatizzarla.

Con questa mostra, il Museo d'Arte Contemporanea di Lissone celebra la memoria di Antonio Calderara e omaggia l'attività di Samuele Villa quale eccellenza del territorio brianteo. Il loro sodalizio, incentrato su opere a "bassa percezione", invita lo spettatore ad avvicinarsi sempre più per riuscire a saggiare da (molto) vicino le tante e minime cromie, che sono al limite dell'irriproducibile.