Figlio di Carlo Fumagalli, coltivatore diretto, e di Maria Ernesta Tremolada, casalinga, Aldo Fumagalli nasce a Lissone il 24 settembre 1921.
Geniere del III Reggimento di Pavia, fu catturato dai tedeschi dopo l'8 settembre 1943. Internato militare, il 13 ottobre 1943 venne inviato al campo di prigionia di Dora (Turingia), acronimo di Deutsche Organisation Reichs Arbeit (Organizzazione del lavoro del Reich). Il campo di concentramento di Dora è legato alla storia delle armi segrete hitleriane, in particolare di missili a lunga gittata V2. Era come un piccolo paese sotterraneo dove in poco tempo furono fatti completare ai deportati due tunnel, collegati con un sistema di numerose gallerie minori percorribili da trenini per il trasporto dei componenti degli ordigni. I deportati vivevano all'interno dei tunnel, dormivano in alveari scavati nelle pareti, con scarsa ventilazione e illuminazione. Mancava l'acqua, mancava qualsiasi installazione igienica; la vita era un inferno. Sono stati registrati a Dora 60.000 deportati, 20.000 dei quali persero la vita. Tra di loro centinaia di italiani, politici e anche militari: Aldo Fumagalli è uno di loro. Dopo un anno dal suo arrivo nel lager, Aldo Fumagalli morì il 3 novembre 1944 per denutrizione e maltrattamenti.