Il decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, recante "misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale" è stato convertito con modificazioni nella "Legge 11 settembre 2020, n. 120", introducendo una modifica al DPR 445/2000.
Prima dell'entrata in vigore del decreto, le autocertificazioni erano possibili solo verso i privati che vi acconsentivano; adesso è stata soppressa la condizione del consenso dei privati destinatari dei documenti, aprendo così ad un obbligo generalizzato di accettare le autocertificazioni.
Viene meno quindi la necessità per il cittadino di richiedere certificati anagrafici, fermo restando che gli stessi possono comunque essere richiesti e prodotti (solo ai privati) dietro pagamento di marca da bollo da 16 euro.
I privati che intendano effettuare controlli sulle autocertificazioni ricevute si possono rivolgere alle amministrazioni competenti.
A tal fine, i moduli per l'autocertificazione sono stati aggiornati con la dicitura in calce: "Autorizzo il soggetto privato che riceve questa autocertificazione a verificare i dati in essa contenuti rivolgendosi alle Amministrazioni competenti".