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OLTRE IL REALE

9 settembre - 15 ottobre 2006

Il Museo d'arte contemporanea di Lissone propone dal 9 settembre al 15 ottobre la mostra "Oltre il reale. Tre artisti dell'immaginario lombardo" che comprende opere di Luigi Regianini, Luciano Romagnoni e Danilo Sanvito. La mostra è accompagnata dal 4° numero di QL, i "Quaderni del Museo", introdotta da una presentazione di Andrea Rognoni, Presidente di Arte Nord e Direttore del Centro regionale di cultura lombarda, che sottolinea il fatto che questi artisti si muovono "tra realtà, iperrealtà e surrealtà, non senza spunti di metafisica, attraverso scelte stilistiche di particolare lucidità".

Così Rognoni presenta i tre artisti:

"Luigi Regianini,fondatore di Arte Nord e vero e proprio protagonista del surrealismo lombardo, parte da un reale abnorme, da paesaggi pampsichici, da orizzonti umani di gusto teratomorfo, per dilatare particolari che devono suscitare sgomento e sbalordimento al fine di comprendere, quasi alla Jonesco, l'assurdità ontologica dell'esistenza e dell'esperienza planetaria. In lui la sclerosi delle forme naturali , sempre gestita con tratti nitidi e per certi versi classicheggianti, si associa ad un forte portato fabulistico, legato soprattutto alle tradizioni narrative lombardovenete di un Bontempelli o un Buzzati, non senza esiti estetici accostabili al grande Nord di un Bosch e (pensando al cinema) di un Bergmann, in opposizione strutturale e identitaria alla luce mediterranea di Dalì.

 

"Luigi Regianini,fondatore di Arte Nord e vero e proprio protagonista del surrealismo lombardo, parte da un reale abnorme, da paesaggi pampsichici, da orizzonti umani di gusto teratomorfo, per dilatare particolari che devono suscitare sgomento e sbalordimento al fine di comprendere, quasi alla Jonesco, l'assurdità ontologica dell'esistenza e dell'esperienza planetaria. In lui la sclerosi delle forme naturali , sempre gestita con tratti nitidi e per certi versi classicheggianti, si associa ad un forte portato fabulistico, legato soprattutto alle tradizioni narrative lombardovenete di un Bontempelli o un Buzzati, non senza esiti estetici accostabili al grande Nord di un Bosch e (pensando al cinema) di un Bergmann, in opposizione strutturale e identitaria alla luce mediterranea di Dalì.

 

Materiale per la stampa

 
Ultima Modifica: 31/10/2022