Proseguono nella stagione autunnale gli appuntamenti inseriti nel progetto sulla legalità avviato lo scorso anno dall'Amministrazione Comunale per sensibilizzare e coinvolgere i cittadini promuovendo riflessioni e offrendo spunti di discussione sul tema della legalità e del rispetto delle regole, contro ogni forma di corruzione, per lo sviluppo di una vera coscienza civile. Coscienza civile che non può essere dipinta meglio che dalle commoventi parole scritte da Giorgio Ambrosoli, protagonista del primo evento in programma, in una sua lettera alla moglie
"Pagherò a molto caro prezzo questo incarico, ma non mi lamento, perché per me è stata un'occasione unica di fare qualcosa per il Paese...; ho fatto politica in nome dello Stato e solo nell'interesse della nazione...
Qualunque cosa succeda, dovrai tu crescere i nostri ragazzi, che abbiano coscienza dei loro doveri, verso se stessi, verso la famiglia e verso il Paese."
La vicenda e le qualità umane di Giorgio Ambrosoli descritte (e cantate) in un recital.
Venuto a conoscenza, in veste di liquidatore coatto della Banca Privata Italiana, degli stretti legami esistenti fra la mafia e l'istituto ormai sull'orlo del crack finanziario, Ambrosoli decide di non arrendersi alle minacce ricevute, preparando l'atto di bancarotta e l'incriminazione del banchiere Sindona. Verrà assassinato prima di riuscirci, nella sua Milano, l'11 luglio 1979.
Le autorità dell'epoca lo lasciarono praticamente solo, e nessuno dei politici partecipò ai funerali.
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Il fratello del magistrato ha testimoniato per molti anni, dopo l'estate del 92, in tante scuole, in tante piazze, il sogno di suo fratello Paolo e del giudice Falcone, sogno di un domani diverso, senza più mafia, per la Sicilia e per l'Italia tutta.
Allontanatosi dalla testimonianza attiva per alcuni anni sotto il peso dell'indifferenza, del compromesso, della corruzione in cui la sua terra era di nuovo sprofondata, ha ripreso con vigore la sua testimonianza nel 2007 pubblicando una lettera aperta dal significativo titolo "19 luglio 1992: Una strage di Stato" e dando vita al movimento delle Agende Rosse, simbolo della ricerca della verità sulla strage di Via D'Amelio.
Incontro con Bruno Balestra, Magistrato, appartenente all'associazione "Sulle regole"(fondata da Gherardo Colombo)
Riflessioni sull'importanza delle regole (e della Costituzione come regola suprema) per poter stare bene insieme sviluppando il senso di appartenenza ad una società.
I doveri di solidarietà politica, economica e sociale e gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana
I principi di giustizia, equità e uguaglianza come base per favorire la partecipazione e l'assunzione di responsabilità.
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