Frutta e verdura di stagione, carne e alimenti specifici per neonati. La collaborazione tra l'amministrazione (in particolare l'assessorato alla Persona) e alcune associazioni di volontariato lissonese ha condotto in porto nei giorni scorsi l'operazione "Fresco d'inverno". Ne diamo notizia a cose fatte per rispetto della privacy dei beneficiari.
In totale sono state 210 le persone bisognose che sabato 11 gennaio, nella sede della locale Protezione Civile, hanno potuto ritirare 165 pacchi-famiglia e 55 pacchi-infanzia; nei primi erano contenuti vegetali (frutta e verdura freschi) e un buono per la consegna della carne, nel secondo sono stati raccolti invece generi destinati alla prima infanzia (omogeneizzati, pastina, biscotti, latte, crema di riso). Il tutto per uno stanziamento di 7000 euro, poco più di 30 euro a pacco: un contributo piccolo, un aiuto per tante famiglie.
L'operazione ha visto la sinergia di diversi attori: l'amministrazione ha messo a disposizione le risorse economiche, ma sono stati poi i volontari a impiegare le braccia ed il cuore; in particolare il Centro Aiuto alla Vita si è occupato dei viveri per i neonati, l'Auser di ordinare i prodotti freschi, la Caritas di organizzare la consegna della carne, la San Vincenzo ha partecipato a preparare le liste dei beneficiari (che hanno ricevuto a domicilio un voucher per il ritiro), mentre aderenti di Aral, Avo, Avis, "Aiutiamoli a Vivere" e Gruppo padre Mauro Calderoni hanno collaborato nella confezione e distribuzione dei pacchi, sotto l'efficiente e insostituibile coordinamento generale della Protezione civile. "I volontari hanno gestito benissimo la giornata - ha commentato l'assessore Anna Maria Mariani - Speriamo di poter ripetere questa esperienza che è stata positiva per le famiglie ma anche per le associazioni che hanno condiviso un percorso di collaborazione".
"Il numero delle famiglie che necessitano di assistenza è sensibilmente cresciuto negli ultimi tempi - è scritto nella presentazione dell'iniziativa - e, mentre negli anni passati il nucleo famigliare medio che chiedeva aiuto era tipicamente straniero, ora sempre più si tratta di lissonesi che si trovano in difficoltà, in particolar modo le giovani famiglie che non riescono a entrare nel mondo del lavoro. Si è pensato di tendere una mano verso queste persone, affiancandosi ad attività già programmate da altre associazioni ma mirate a distribuire viveri di lunga durata".
Lissone, 21 gennaio 2014