1. Contenuto della pagina
  2. Menu di sezione
Contenuto della pagina
banner ERA UNA NOTTE - memorie della grande guerra
 

SULL'ORLO DEL BARATRO

frammento locandina

da Sarajevo alla prima battaglia dell'Isonzo

Recital musicale -teatrale
Interpreti : Laura Negretti e Alessandro Baito
Voce narrante : Margò Volo
Testi a cura di Ettore Radice
Con la partecipazione del soprano Elena D'Angelo, accompagnata dal M° Claudia Mariano

L'Associazioni Mnemosyne, l'Associazione Mazziniana Italiana onlus sezione di Monza e Brianza e l'Associazione Il soffio d'Artemisia di Lissone collaborano in questo evento culturale suddiviso in tre parti:

 

►un'azione scenica e musicale che ha lo scopo di raccontare attraverso letture teatrali, canti, musiche ed immagini il periodo che va dall'attentato di Sarajevo, 28 giugno 1914, all'entrata in guerra dell'Italia, 24 maggio 1915,
►un'esposizione di 10 pannelli esplicativi che illustreranno le date, gli episodi ed i personaggi più significativi della Grande Guerra e
►KAMISHIBAI - teatrino di carta "Cecilia racconta la guerra" dove verranno disegnate e poi narrate storie di trincee, di crocerossine o la vita e le vicende di personaggi come, ad esempio Cesare Battisti o Francesco Baracca, rievocando il senso catastrofico della guerra.
Il laboratorio per bambini dai 6 agli 11 anni, a cura dell'Associazione "Il Soffio di Artemisia", - si terrà in concomitanza dello spettacolo e sarà della durata di un'ora e tre quarti /due ore.  Per prenotazioni: ilsoffiodiartemisia@hotmail.it  oppure cell. 335.6888234.

Nessuno se lo sarebbe immaginato che quei colpi di pistola esplosi a Sarajevo contro l'arciduca Francesco Ferdinando e la moglie Sofia avrebbero cambiato il mondo. La guerra, innescata da quell'attentato, getterà milioni di uomini nelle trincee da cui usciranno distrutti nel fisico e nell'animo.
L'Italia che, allo scoppio del conflitto, aveva proclamato la propria neutralità, dall'estate 1914 al 24 maggio 1915, si divise tra interventisti e neutralisti Come nel resto del Paese, la maggioranza della popolazione della Brianza era contraria all'ingresso dell'Italia in guerra e contro l'intervento si batterono uniti socialisti e cattolici.

Questa comunanza di intenti fu sancita da una grande manifestazione civile e religiosa "Pro pace" che vide giungere a Monza, il 18 ottobre 1914, da tutte le località della Brianza, migliaia di persone.
La manifestazione si concluse davanti alla Villa Reale con un appello a Vittorio Emanuele III, affinchè l'Italia non prendesse parte al conflitto.
A favore dell'intervento si schierarono, invece, la borghesia e buona parte della classe imprenditoriale che forse vedeva nella guerra un'occasione di "riconversione" industriale.
Interventisti furono anche molti intellettuali che consideravano la guerra contro l'Austria-Ungheria necessaria per il compimento dell'unità nazionale.
Esagitati interventisti furono, invece, i futuristi e i seguaci del nazionalismo dannunziano che, per quasi un anno, animarono con scontri e dimostrazioni le piazze italiane fino a che anche l'Italia fu precipitata nella guerra.
Tantissimi i brianzoli che non tornarono più dal fronte. Moltissime le donne e le ragazze che, come crocerossine volontarie nelle retrovie o impegnate nell'assistenza civile, si prodigarono con coraggio e abnegazione.

Anche a Lissone erano attivi gruppi di uomini e donne che facevano parte del Comitato di Preparazione e di Assistenza di Monza e della Brianza che si occupava della preparazione dei civili ad affrontare la guerra e a resistere ad un'eventuale invasione nemica. Provvedeva, inoltre, all'assistenza delle famiglie dei militari rimaste prive di sostentamento economico e all'accoglienza dei profughi dalle zone di guerra.
Presente a Lissone anche una rappresentanza dell'Ufficio per Notizie alle Famiglie dei Militari di Terra e di Mare.
Le volontarie dell'Ufficio Notizie avevano il compito di facilitare la corrispondenza fra i militari e le loro famiglie, di alleviare il lavoro di informazione degli Uffici Militari e soprattutto di informare con sollecitudine le famiglie sulla sorte dei combattenti quando questi avessero cessato di scrivere perché feriti, dispersi o morti.

Lo spettacolo prevede la partecipazione di tre attori, in costume d'epoca, che daranno voce ai protagonisti di quel tempo, interpretando i discorsi, gli articoli di politici ed intellettuali dei due avversi schieramenti, interventista e neutralista, ed i pensieri e le inquietudini della gente comune, le cui vite saranno travolte dalla guerra.
Le canzoni dei cafè- chantante quelle della Grande Guerra, eseguite da un soprano, faranno immergere il pubblico nell'atmosfera di quel tempo, in cui il mondo sfavillante della Belle Epoque andava ad infrangersi contro la follia della guerra.

DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 , ORE 16,30



Luogo dell'evento:

PALAZZO TERRAGNI
Lissone, piazza Libertà

Ingresso libero

 

A cura di:

Città di Lissone

In collaborazione con
Associazioni Mnemosyne,
Associazione Mazziniana Italiana onlus sezione di Monza e Brianza,
Associazione Il soffio d'Artemisia di Lissone

 
 
Ultima Modifica: 31/10/2022