Nell'ambito dell'esperienza formativa in linguaggi e pratiche artistiche e teatrali, denominata "Teatro a portata di Mano" proposta da Il Teatro dell'Elica, il seminario si propone di fornire ai partecipanti le basi per la costruzione e l'utilizzo di burattini o piccoli pupazzi in ambiti non strettamente spettacolari: contesti sociali, animazione a contatto, utilizzo in circostanze quali ospedali e situazioni di disagio. In questi ed altri ambienti, la possibilità di entrare in relazione con l'altro attraverso un elemento di sorpresa, di tenerezza o di alterità è una "marcia in più" per l'operatore, che gli permette di sviluppare immediatamente con l'utente un rapporto di complicità e di empatia.
Il burattino esce dal teatrino e va per il mondo, diventando non più solo parte di uno spettacolo ma strumento di comunicazione alternativa vero e proprio, senza dimenticare le specificità del linguaggio del teatro di figura. Ogni partecipante dovrà costruire il proprio burattino: l'esperienza non sarà una semplice occasione di acquisire una tecnica ma assolverà anche ad una funzione di indagine e conoscenza di sé. Ogni personaggio realizzato, prende forma dal carattere e dalle particolarità del costruttore stesso, diventando non più un oggetto animato ualunque ma anche un amico, un compagno, un partner con il quale condividere esperienze con chi ci sta intorno.
Durante le improvvisazioni, si utilizzeranno non solo la parola e il movimento ma anche oggetti sonori e musica in rapporto all'espressività e al dinamismo del burattino per indagare il tema del doppio, del transfert e della
comunicazione.
> Breve panoramica sulle principali tecniche di animazione e sulla storia del teatro di animazione, con esempi dal vivo e immagini
> Esercizi, giochi e improvvisazioni con utilizzo di burattini messi a disposizione dal conduttore, per cominciare ad entrare in contatto con la tecnica espressiva
> Costruzione di burattini e pupazzi semplici utilizzando materiali di recupero come calze, guanti, stoffa, contenitori e altro. Il primo passo per appropriarsi a tutto tondo del medium espressivo.
> Animazione di oggetti, anche non specificamente burattini: il mondo delle cose di tutti i giorni ci parla con il suo linguaggio segreto.
> Improvvisazioni sia singole che in gruppo con i burattini costruiti (brevi presentazioni, micro-storie e altro): le regole per raccontare una storia con un personaggio animato.
> Utilizzo di oggetti sonori e strumenti musicali in rapporto all'espressività e al movimento del burattino: la musica come colonna sonora ma anche come drammaturgia. >
> Utilizzo dei burattini come strumento relazionale e comunicativo in ambito anche non strettamente spettacolare. Il tema del doppio, del transfert e della relazione con gli altri in rapporto all'utilizzo del burattino.
> Il burattino in stretta relazione con il burattinaio, che diventa non solo animatore ma a sua volta personaggio, con il quale il burattino si relaziona: figura di confine tra burattinaio, attore e clown.
dalle ore 9 alle ore 18 con intervallo di un'ora per pausa pranzo
Si è avvicinato al teatro di animazione dopo aver scoperto questa forma espressiva grazie ad una conferenza tenuta dal burattinaio Albert Bagno nel 1980. Ha cominciato il suo percorso artistico con una lunga attività nelle scuole, dove ha tenuto laboratori su burattini, musica e teatro a partire dal 1984.
Contemporaneamente ha collaborato con diversi gruppi teatrali come scenografo, tecnico, burattinaio e musicista.
Suona il sassofono, la fisarmonica, il flauto e altri strumenti musicali autocostruiti e ha sempre mantenuto una forte passione per le forme espressive della musica popolare italiana e di altre culture.
Nel 1991 ha incontrato il Bread and Puppet Theater, lo storico gruppo statunitense famoso per l'impiego di pupazzi di ogni dimensione: ne è nata una vivace collaborazione che continua tutt'ora. Ha recitato e animato negli spettacoli della compagnia negli Stati Uniti e in tourneè internazionali ed ha tenuto per loro anche numerosi laboratori. Ha lavorato come membro stabile del gruppo nella stagione 1993/94, durante la quale ha viaggiato con la compagnia in Asia e Sud America.
Nel 1992 fonda con Cristina Discacciati il Teatro del Corvo, avviando un percorso di ricerca e innovazione nel teatro di figura contemporaneo tutt'ora in corso.
Nel 1996 si è diplomato con 110 e lode in Scenografia presso l'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano con una tesi sul lavoro del burattinaio dal titolo "Dentro e fuori la baracca". Sempre all'Accademia ha tenuto dei seminari sui burattini e i teatrini di carta., collaborando con il prof. Carlo De Simone.
Ha condotto diversi laboratori sulla costruzione di burattini e pupazzi in diversi ambiti, tra i quali la Civica Scuola di Animazione Pedagogica di Milano e il Premio Silvano d'Orba - Ai bravi Burattinai d'Italia.
Come Teatro del Corvo dal 2005 organizza "Sipario d'Orba" cicli di seminari di formazione e spettacoli sul teatro di figura.
Collabora come formatore e conduttore di laboratori per diverse associazioni di volontariato clown: Associazione Veronica Sacchi, Clown One, Abio Brianza.
Dal 1997 al 2000 ha collaborato con il Teatro del Sole di Milano come attore e conduttore di laboratori.
Dal 1998 al 2001 ha collaborato con il Teatro Laboratorio Mangiafuoco di Milano come burattinaio.
Attualmente collabora inoltre con il Teatro dell'Elica di Sergio Missaglia e con il Teatro Pane e Mate, con il quale nel 2004 ha realizzato scene e allestimento di "Il Circo Libellula".
Nel 2003 ha curato l'immagine e la regia di "Que se vayan todos" uno spettacolo sul tema della crisi economica dell'Argentina prodotto a Buenos Aires che è stato in tournée nel continente americano con la compagnia di Graciela Monteagudo.
Nel 2007 ha partecipato in qualità di costruttore e di animatore di pupazzi alla messinscena dell'opera lirica "Il barbiere di Siviglia" con la regia di Amy Trompetteer prodotto a New York e replicato durante la stagione 2006/07 del Teatro Comunale di Sankt Polten, Vienna.