Stavolta il giornale si sbaglia, scrivendo che in Brianza «spicca l'aumento dell'Imu a Lissone». Anche perché l'aliquota Imu sulle seconde abitazioni, così come riportata nell'ampio servizio e riferita alla nostra città, è completamente errata: non si tratta infatti del 10,6 (il massimo consentito), che a Lissone si applica solo agli immobili di categoria D5 (soltanto sette a fronte degli oltre 50.000 complessivi!), ma del 9,3. In aumento dello 0,7 rispetto al 2014, è vero,ma comunque ancora ben al di sotto alla media dei Comuni con oltre 15.000 abitanti: Seregno 10,2; Desio 9,8; Limbiate 10,6; Brugherio 10,6; Monza 10,6...
Per contro, considerando la Tasi sulla prima casa, Lissone risulta fra i Comuni che concedono più detrazioni (sino a 100 euro per una rendita di immobili sino a 700 euro, oltre a 25 euro per ogni figlio fino a 26 anni a carico del nucleo familiare, prescindendo dal reddito) e quanto all'addizionale Irpef sui redditi l'aliquota è rimasta come l'anno scorso allo 0,59 e ha mantenuto la soglia di esenzione ai 13.000 euro annui (nel 2012 era solo di 8.000 euro). Infine la Tari, la tariffa sulla raccolta dei rifiuti, per il terzo anno consecutivo - tutti quelli dell'amministrazione Monguzzi - è stata ridotta sia per le utenze domestiche sia per quelle commerciali, tanto esserefra le più competitive fra i Comuni di uguali dimensioni.
Stando poi ai dati forniti dallo stesso giornale, su 55 Comuni della Provincia di Monza e Brianza complessivamente Lissone si piazza al 38° posto per l'aliquota Imu, ancora al 38° per quella della Tasi, al 47° per l'addizionale da pagare sull'Irpef. Va ricordato inoltre che l'amministrazione Monguzzi si è distinta sin da subito per la lotta all'evasione fiscale e il recupero delle somme dovute, con notevoli risultati negli anni precedenti e anche nel 2015, quando stati iscritti oltre 800.000 euro a titolo di recupero imposte.
Lissone, 2 settembre 2015