SALA GINO MELONI
INAUGURAZIONE sabato 19 settembre h 18,30
A cura di ALDO COLONETTI
In collaborazione con LA TRIENNALE DI MILANO
Triennale di Milano: Mostra: dal 10 al 13 settembre
Inaugurazione: giovedì 10 settembre h 18
Orario: lunedì - domenica h 10/23
Trent'anni fa la Triennale di Milano ospitava la mostra, ideata dal Comune di Lissone, "Le Affinità Elettive": un dialogo tra 21 grandi architetti sul tema utopico dell'abitare, dove interveniva il sistema artigianale e manifatturiero del territorio.
Oggi queste due istituzioni si ripresentano insieme per progettare un nuovo percorso, dedicato al tema dell'alimentazione: "Le Affinità Selettive: Premio Lissone Design - Speciale EXPO 2015". Protagonisti 12 designer dell'ultima generazione chiamati ad interpretare le tre fasi fondamentali del sistema dell'alimentazione: Coltivare Cucinare Mangiare. Strumenti, sistemi, processi innovativi perché finalmente la relazione tra il cibo e il design non sia soltanto espressione di scelte estetiche, ma rappresenti un modo nuovo nel rapportarsi con la natura.
Il progetto "Le Affinità Selettive", attraverso le tre fasi fondamentali del rito alimentare, Coltivare Cucinare Mangiare, rimette al centro la persona da un lato e, dall'altro, la natura, intesa come potenzialità diffusa e "democratica". Sono questi gli unici attori in grado di cambiare le nostre abitudini, senza forzature tecnologiche né dichiarazioni di carattere ideologico. 12 progetti facili da replicare, perché più che di oggetti si tratta di atteggiamenti e comportamenti, il tutto realizzato con materiali e processi facili da reperire, dove protagonista è la "persona", mentre la narrazione non esclude mai quel poco di ironia necessaria, utile per togliere di mezzo tutta quella presunzione autoritaria che, spesse volte, un progetto nuovo porta con sé, quando promette più di quanto sia in grado di offrire.
"Le Affinità Selettive" è un progetto duchampiano, perché è il pensiero che mette in gioco la realtà e non viceversa. Dipende dal punto di vista: il nostro è un punto di vista che privilegia non la "cosa", ma la relazione con l'oggetto. In fondo, quando coltiviamo, cuciniamo e mangiamo, non facciamo altro che rispondere con la "cultura" a un'esigenza naturale, ovvero al diritto, che è anche un dovere, di vivere nel segno della "continuità", e quindi degli altri.
Mangiare rappresenta una delle fasi del rito alimentare dove in modo più esplicito si manifestano le trasformazioni sociali: identità e differenze, come se si concentrassero nel rito della tavola tutti i linguaggi simbolici di una determinata comunità. I 4 progetti ne individuano alcune, tenendo lo sguardo oltre il "proprio piatto", perché noi siamo, sempre, la parte per il tutto. Giorgio Biscaro, con "E.A.T. Education At Table", ripensa alcuni strumenti della tradizione alla luce di una maggiore conoscenza delle risorse alimentari; Natascia Fenoglio affida, con il progetto "Divinity Food", una sorta di pensiero agli attrezzi del futuro, perché conservino un po' di memoria e di "umanità"; Attila Veress, con "The Anatomy of Eating", sposta l'attenzione dal piatto al pensiero di chi mangia, educando a consumare la giusta quantità di cibo, il tutto attraverso una comune lente d'ingrandimento. Infine, "Storia di un fico", di Zanellato/Bortotto, rimette nuovamente al centro della tavola e dei suoi riti la necessità di ridefinire i tempi e i modi del consumo perché, se siamo ciò che mangiamo, allora abbiamo bisogno di strumenti e prodotti sempre più simili al linguaggio della natura.
►Giorgio Biscaro // E.A.T. Education At Table
►Natascia Fenoglio// Divinity Food
►Attila Veress// The Anatomy of Eating
►Zanellato/Bortotto// Storia di un fico
LE AFFINITÀ SELETTIVE // COLTIVARE, CUCINARE, MANGIARE
Evento conclusivo con presentazione collettiva della mostra e conferenza inaugurale a OTTOBRE al MAC - Museo d'Arte Contemporanea di Lissone
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