Non siamo affatto "alla canna del gas". In merito agli allarmismi sparsi in questi giorni da alcune forze politiche di opposizione, relativamente alla revoca in autotutela del bando europeo per l'appalto del servizio di distribuzione gas in vari Comuni brianzoli (quelli appartenenti all'ambito cosiddetto Atem MB2, di cui Lissone è Comune capofila in quanto "stazione appaltante") vogliamo precisare bene i fatti.
Nel 2014 il Comune di Lissone è stato scelto, con regolare e trasparente votazione degli altri Comuni, presso la Provincia di Monza e Brianza, quale "stazione appaltante" dell'ambito Atem MB2 per 12 anni di fornitura e distribuzione gas: un appalto che vale circa 350 milioni di euro (oltre ad altri 130-150 milioni per il riscatto delle reti distributive). Si tratta - come si capisce - di una gara europea molto complessa, per la quale il Comune ha subito stipulato un accordo di collaborazione con Anci Lombardia in modo da avvalersi della consulenza dei suoi esperti. Il termine ultimo per la pubblicazione del bando era l'11 dicembre 2015.
Nel corso dei lavori (che richiedevano tra l'altro controverse questioni di stima economica degli impianti, sia da parte dei Comuni interessati sia da parte dei gestori, tali da causare ritardi di comunicazione di dati) sono intervenute diverse precisazioni e variazioni legislative sulla procedura da seguire. In particolare il decreto ministeriale 20 maggio 2015 n. 106 sugli interventi di efficienza energetica, la determina 407/2015/R/gas del 30 luglio (con importanti novità sul trasferimento di porzioni di rete dal gestore uscente al gestore subentrante) e - addirittura il 26 novembre - l'aggiornamento del manuale d'uso della piattaforma informatica per il caricamento dei dati necessari alla gara. Anzi, parte della normativa risulta ancora ad oggi in evoluzione. Nelle nuove disposizioni era previsto inoltre un esame di tutta la documentazione di gara da parte dell'Autorità per l'Energia, che si riservava fino a 5 mesi di tempo; inoltre l'ATEM2, il nostro Atem, al contrario di altri non ha beneficiato di proroghe per la pubblicazione. era dunque evidente che pubblicare un bando, entro la data termine diventava anche materialmente impossibile.
Infatti solo 2 Atem, Milano e Roma, sembra abbiamo pubblicato regolarmente il bando di gara e i relativi allegati. Altri, una decina sparsi in tutta Italia, come Lissone hanno pubblicato sulla Gazzetta Europea procedure incomplete, nel tentativo di evitare l'applicazione della penale stabilita. I restanti Atem (ben 82 su poco più di 100) non hanno invece pubblicato nulla. Va precisato peraltro che la scelta della pubblicazione del bando attiene esclusivamente agli organi tecnici (non a quelli politici), così come la decisione - presa in seguito dal Comune di Lissone - di revocare il bando stesso per ragioni tecniche e per evitare un possibile svolgimento irregolare della gara ed eventuali ricorsi.
Cosa succede da ora in poi? Il Segretario comunale di Lissone - che, oltre ad essere il responsabile unico del procedimento nella gara Atem, è anche responsabile degli adempimenti in tema di trasparenza e corruzione del nostro Comune - sta proseguendo con celerità a completare il perfezionamento del bando al fine di procedere così come prevede la legge in tutti i suoi aspetti: controllo, trasparenza, efficienza del servizio attraverso un buon gestore e redditività del canone; ce ne sono del resto tutti i termini: il tempo per completare l'affidamento del servizio è infatti fissato a giugno 2017.
Quanto alla cosiddetta "multa" che sarebbe comminata al Comune per il ritardo (la revoca) del bando, si tratta piuttosto di un minore introito (nella misura del 20%) di quanto sarà offerto, a gara conclusa e portata avanti dal Comune di Lissone, dal futuro gestore a titolo di remunerazione per i Comuni dell'Atem; dunque non ci sarà alcun esborso di denaro pubblico e anzi - viste le premesse di incertezza normativa in cui si è svolta la procedura e il numero di Atem inadempienti - è da valutarsi in modo molto concreto che tale penale non sia poi effettivamente applicata. In caso ciò non avvenga, l'importo non andrebbe comunque perduto ma verrebbe ugualmente versato in una apposita cassa destinata alla riduzione delle tariffe dell'ambito Atem MB2 stesso; pertanto i cittadini beneficerebbero di una - seppur minima - decurtazione delle bollette.
Lissone, 22 Gennaio 2016