MAC BALLATOIO LIVELLO 1 ~ 2
INAUGURAZIONE: sabato 6 febbraio ore 18:00
A CURA DI SIMONA SANTINI
Impegnati nell'organizzazione, conservazione e aggiornamento sia delle opere sia dei documenti degli artisti, gli Archivi svolgono un importante ruolo nel sistema dell'arte. Fondamentali non soltanto per la loro funzione di catalogazione, tutela e promozione artistica, gli Archivi incentivano ricerche a fini di studio o di pubblicazione, impegnandosi altresì nella organizzazione di seminari ed esposizioni. A conferma del ruolo e dell'attività da loro svolta, il MAC intende divulgare la conoscenza di questi Archivi presso il grande pubblico. Il progetto, nato da un'idea di Alberto Zanchetta, permetterà di consultare tutta una selezione di documenti, carteggi, foto, cataloghi o "ephemera" afferenti a un particolare periodo o evento connesso alla vita di un artista. La disponibilità di questo materiale non costituirà quindi un semplice corollario all'interno di un percorso espositivo ma diventerà esso stesso il perno di una serie di mostre che si protrarranno nel corso dell'anno.
La rassegna si apre con un primo ciclo di quattro esposizioni, a cura di Lorenzo Respi e Simona Santini, organizzato da All Around Art. Seconda tappa del percorso è la mostra dedicata all'Archivio Gabriele Devecchi.
Nato a Milano nel 1938, dove ha vissuto sino alla sua scomparsa, sopraggiunta nel 2011, Gabriele Devecchi è stato uno dei protagonisti dell'arte cinetica e programmata. Nel 1959 ha fondato, insieme a Giovanni Anceschi, Davide Boriani e Gianni Colombo, il celebre Gruppo T , cui presto aderisce anche Grazia Varisco. Ha realizzato opere cinetiche, ambienti interattivi, multipli e interventi integrati al contesto urbano. Tra le opere più note ricordiamo La scultura da prendere a calci (1959), le diverse declinazioni della Superficie in vibrazione(1959), l'Ambiente a linee luminose(1969), ilGrande oggetto pneumatico(1959) realizzato con il Gruppo T e la Camera distorta (1970) in collaborazione con Davide Boriani. Laureato in architettura, Devecchi, oltre che artista, è stato designer e imprenditoreartigiano. Per il proprio laboratorio di argenteria, ereditato dal padre Piero nel 1962, ha creato oggetti entrati nella storia del design italiano. A queste attività ha affiancato nel corso degli anni l'insegnamento presso l'Accademia di Brera, il Politecnico di Milano e lo IUAV di Venezia.
L'Archivio che cura, tutela e promuove il suo lavoro è nato nel 2012 e ha sede presso la Galleria Il Ponte di Firenze, che da anni segue l'attività dell'artista. Il principale compito dell'Archivio è di conservare i documenti relativi al lavoro di Staccioli: dalla corrispondenza ai disegni, dai cataloghi ai ritagli stampa, dalle fotografie delle opere alle maquette dei progetti realizzati oppure mai conclusi. La mostra al Museo di Lissone presenta un'accurata selezione di materiali originali, per la maggior parte inediti, tra cui i primi schizzi per la realizzazione del "Muro", eretto alla Biennale di Venezia del 1978, e l'invito a partecipare al Simposio di Scultura organizzato in occasione delle Olimpiadi di Seul del 1988 (firmato da Pierre Restany sulla carta intestata dei giochi olimpici); taccuini personali e altre fotografie raccontano invece gli incontri e le frequentazioni dello stesso Staccioli.
L'Archivio Gabriele Devecchi è nato nel 2015 e si propone di promuovere, sviluppare e coordinare le attività inerenti l'artista, realizzando e fornendo assistenza per la progettazione di mostre, pubblicazioni e altre iniziative culturali. Conserva, oltre alle opere, i documenti relativi al suo lavoro, progetti, disegni, cataloghi e documentazioni fotografiche
La mostra al Museo di Lissone presenta una selezione di materiali originali, spesso inediti, tra cui i pieghevoli delle mostre Miriorama(che danno avvio all'arte cinetica italiana), alcuni cataloghi "cinetici", corrispondenze varie (come quelle con Palma Bucarelli, allora Soprintendente alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma), fotografie dell'artista, disegni di oggetti e gioielli cinetici.
Museo d'Arte Contemporanea
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