Nella Project Room del secondo piano, il MAC di Lissone presenta "Sulla retta via" di Filippo Berta, video che nel 2014 è entrato nella rosa delle opere finaliste della settima edizione del Talent Prize indetto da Guido Talarico Editore. Eppure, il medium di Filippo Berta non è riducibile soltanto al video, per le sue micro-narrazioni egli assume le persone come "tedofori" estetici, portatrici cioè di significati e di differenze: ogni opera è infatti tesa ad analizzare l'identità del singolo individuo in seno alla collettività , sviscerando i rapporti e/o le tensioni che si creano a livello interpersonale.
Le inquadrature di Sulla retta via ci mostrano una battigia calpestata da uomini e donne disposti in fila indiana. La loro traiettoria è ondivaga proprio come l'acqua che, dopo aver risalito la china della spiaggia, si arresta e si ritira, e di nuovo, e ancora. Le persone avanzano e al contempo si ritraggono, cercano in tutti i modi di seguire la linea tracciata dalla schiuma del mare, marcando con il loro passaggio una traiettoria che è imprevedibile, in perenne trasformazione.