Non più una contribuzione «a pioggia», che non distingue tra le reali necessità dei cittadini, ma un aiuto mirato, più conforme all'equità e alle attuali disposizioni di legge, nonché allo spirito stesso del benefattore che - molti anni or sono - donò un cospicuo lascito per i lissonesi anziani e non abbienti.

E' lo scopo del nuovo regime che l'Amministrazione comunale ha deciso di applicare al contributo integrativo delle rette per i degenti nella Rsa «Agostoni», la casa di riposo cittadina, e che entrerà in vigore dal prossimo 1° giugno. A partire da quella data l'integrazione verrà infatti corrisposta secondo l'Isee e andrà a integrare la retta se le risorse dell'ospite non fossero sufficienti.

Finora era stabilito che il Comune intervenisse in modo indistinto per tutti i degenti lissonesi nella misura di 4,39 euro al giorno, abbassando così la retta quotidiana da 72 a circa 68 euro. Ora invece, seguendo sia la legge (che impone di erogare contributi secondo l'effettiva necessità personale e non più indistintamente) sia il nuovo Regolamento di Ambito - di cui il Comune di Lissone è parte - è stata stabilita un soglia Isee di 27.000 euro annui (corrispondenti peraltro alla retta media annuale delle Rsa del territorio): il Comune non darà contributi ai degenti che superano tale soglia o che non vorranno presentare l'attestazione Isee, mentre interverrà anche con somme più cospicue a completare le rette di chi si trova sotto tale soglia. Il nuovo regime sarà sperimentale per un anno, dopo il quale si potrà valutarne l'applicazione ed eventualmente correggerne i termini. Per rientare gli utenti il Servizio Sociale è a disposizione dei familiari nel mese di marzo, con appuntamenti da prenotare presso la Rsa «Agostoni».

In questo modo l'Amministrazione Monguzzi e l'assessore alla Persona Anna Maria Mariani intendono dare seguito alla scelta (indicata dalla legge) di subordinare all'Isee la compartecipazione comunale a tutti i servizi alla persona - dalle rette degli asili all'assistenza domiciliare, eccetera - e anche rispondere in maniera più propria allo spirito del benefattore Mauro Riva, sindaco di Lissone agli inizi del Novecento, che alla morte nel 1922 lasciò tutti i suoi beni per la costruzione di un ospedale - il nucleo più antico dell'attuale Rsa - e l'aiuto ai «comunisti poveri» (ovvero gli abitanti del comune meno abbienti).

Lissone, 25 febbraio 2016