MAC LIVELLO 1
Nuova edizione critica, curata da Luca Lanini, del testo pubblicato negli anni '80 e ormai introvabile: un documento di valore scritto da uno dei rappresentanti dell'architettura razionalista italiana, e in particolare del gruppo comasco, che rievoca le vicende che hanno portato alla costruzione di alcuni capolavori del XX secolo, sullo sfondo dei tragici avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale
Relatori:
LUCA LANINI
CARLO ZUCCOLI
SERGIO BOIDI
All'architetto Luigi Zuccoli, nato a Milano nel 1907 e morto a Como nel 1985, è stato recentemente dedicato il volume "Luigi Zuccoli - Quindici anni di vita e di lavoro con l'amico e maestro architetto Giuseppe Terragni" in edizione critica a cura di Luca Lanini per Libria editore. Il libro ripropone le note autobiografiche scritte da Zuccoli e pubblicate nel 1981 dalla tipografia Cesare Nani in cui c'è tutto il percorso professionale e soprattutto umano di Zuccoli e, di riflesso, anche di Giuseppe Terragni. In particolare, viene a delinearsi una figura ricca, coerente eppur poliedrica che è riuscita a stringere amicizia con Terragni, lavorando assieme a lui e proseguendone il percorso. La storia di questa grande amicizia è stata arricchita da approfondimenti dello stesso Lanini e ricordi del figlio Carlo Zuccoli, oltre ai contributi di Giuseppe Menna, di Valerio Paolo Mosco e di Franco Purini, i quali evidenziano il ruolo dell'architetto comasco nella valorizzazione e nella conservazione dell'eredità di Terragni.
Giovedì 30 marzo, nella Sala Gino Meloni del MAC di Lissone, il professor Luca Lanini interverrà per presentare l'edizione critica del volume che intende esaltare le figure di Luigi Zuccoli e di Giuseppe Terragni, così come il Razionalismo italiano e tutta la buona architettura moderna.
Alle memorie di Zuccoli si affiancherà una piccola sezione di documenti, riviste, fotografie d'epoca, lettere, progetti e planimetrie del Palazzo Terragni di Lissone che venne costruito a ridosso della Casa del Fascio di Como. L'omaggio-ricordo ordinato nell'interrato del MAC intende testimoniare l'importante contributo di Terragni all'architettura Razionale, di cui Lissone vanta un edificio diventato modello di riferimento per il suo purismo geometrico.
Progettato da Giuseppe Terragni (1904-1943) e Antonio Carminati (1894-1970), il palazzo è stati costruito tra il 1938 e il 1940 per essere utilizzato come sede del Fascio locale e per ospitare gli uffici e le manifestazioni del regime; dopo la Liberazione venne adibito a sede di partiti, enti e associazioni con il nome di "Casa del Popolo".
Sviluppato su due piani, l'edificio è caratterizzato da grandi vetrate, simbolo della volontà di trasparenza del regime nei riguardi del popolo, cui si affianca la solidità della pietra di Moltrasio, utilizzata nella costruzione della torre littoria che racchiude l'arengario e il sacrario dei caduti. Il progetto originario, che iscrive l'edificio in un "rettangolo aureo", rimane incompiuto nella porzione nord, per il mancato completamento della demolizione degli edifici adiacenti. Acquistato nel 1968 dal Comune di Lissone, nel 1975 viene ribattezzato con il nome di Palazzo Terragni.
Collegio architetti ingegneri di Monza
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