La mostra, realizzata dall'
Assessorato alla Cultura del Comune di Lissone in collaborazione con la Fondazione Le Corbusier di
Parigi, ripropone dopo molto tempo in Italia la figura del grande
architetto-artista, raccogliendo circa settanta opere che documentano la
sua attività dagli esordi pittorici, con opere fondamentali come le
nature morte che segnalano la presa di distanza dal Cubismo e l’avvio
della stagione del Purismo, agli anni ’30, in cui spiccano vaste
composizioni come La femme au guéridon et au fer à cheval, 1928,
e le Deux femmes étendues, 1936-40.
Gli anni ’50 e ’60 sono
testimoniati dalla serie dei grandi Taureaux, cui si collegano due
grandi arazzi e un gruppo di sculture. Non mancano, naturalmente, i
celebri oggetti di design, e una sezione specifica dedicata alla Main
Ouverte, la grande Mano Aperta che Le Corbusier progettò nel
1952 per la piazza della città di Chandigarh. Un monumento che si pone
come cifra stilistica e morale di Le Corbusier. Come l’artista stesso
ebbe a scrivere poco prima della morte, "questo segno della Mano
Aperta per ricevere ricchezze create, per distribuirle ai popoli del
mondo, deve essere il segno della nostra epoca".
Articolazione della
mostra (prestito Fondation Le
Corbusier):
Lo svizzero Charles- Edouard
Jeanneret (La Chaux-de-Fonds 1887 - Cap Martin 1965) - dal 1920 assumerà
lo pseudonimo Le Corbusier - è un personaggio dalla creatività
multiforme, noto soprattutto per le sue architetture, ma anche per i suoi
dipinti e per gli oggetti di design. Debutta con la prima costruzione nel
1906, la villa Fallet, nella città natale. Nel 1917 si trasferisce a
Parigi e incontra il pittore Amedée Ozenfant, con il quale fonda nel 1919
la rivista "L’Esprit nouveau". Integrando la vocazione di
pittore a quella d’architetto, nel 1925 presenta all’Exposition
Internationale des Arts décoratifs di Parigi il Padiglione dell’Esprit
Nouveau, uno dei capolavori dell’architettura moderna.
Del 1929 è la realizzazione
della Ville Savoye a Passy, del 1935 la pubblicazione de La Ville
radieuse, del 1951 la cappella di Ronchamp e l’inizio dei lavori a
Chandigarh, in India. Nel 1965, l’anno della scomparsa, sta lavorando al
progetto per il nuovo Ospedale di Venezia.
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